Su Nature la sfida di un software alla soluzione di un gioco con un numero di combinazioni pari a 10^170.

Un numero che viene definito “troppo enorme e vasto perché possa esserci qualche possibilità per approcci di forza bruta”. Ma, quando si parla di evoluzione, le stesse considerazioni non sembrano valere.

Il 27 Gennaio di quest’anno è stato pubblicato su Nature un articolo in cui viene descritto un sistema di intelligenza artificiale (IA) che è stato in grado di vincere contro un campione europeo in un antichissimo gioco cinese chiamato Go .

Fan Hui, il campione in questione, esperto di questo gioco impostato su una sorta di scacchiera 19×19, ha perso cinque volte su cinque contro il software AlphaGo della Google DeepMind, una compagnia inglese di IA.

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sermontiL’editore Lindau nel 2010 ha riproposto una scelta degli editoriali che il prof. Giuseppe Sermonti aveva scritto per la Rivista di Biologia-Biology Forum da lui diretta dal 1979 al 2009. Editoriali attraverso i quali è possibile ripercorrere la storia della biologia in un periodo particolarmente importante e ricco di novità.

Ma la preziosa pubblicazione è arricchita da un’introduzione, scritta per l’occasione, che è un’autobiografia del professore romano e che assume una particolare importanza ora che sta per compiere 90 anni. Il suo compleanno cadrà infatti il 4 ottobre e rivivere la sua storia è ripercorre le tappe della vita di un grande scienziato e di un grande perseguitato dall’establishment della scienza italiana. Fosse vissuto in Unione Sovietica sarebbe finito, probabilmente, come Nicolai Vavilov, il grande biogeografo di scuola mendeliana, imprigionato e morto nel Gulag (1943) per le sue idee sulla genetica.

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La chiarezza delle posizioni è il primo passo per comprendere con chi si sta discutendo, collaborando o sviluppando una idea. Dalla chiarezza delle idee, poi, si è quindi in grado di verificare quale tipo di ragionamento viene elaborato da una e dall’altra parte. Il mondo evoluzionista, arrogante come pochi, da sempre crede di avere trovato una soluzione al problema dell’esistenza della vita e del suo sviluppo sul nostro mondo. Andando a fondo nei ragionamenti e nei discorsi presentati a sostegno delle loro tesi, però, alla fine si incappa in un atto di fede in cui la vita si sarebbe  generata spontaneamente o forse  giunta a noi dallo spazio. In entrambi i casi nessun reale dato scientifico verificabile è presentato a sostegno della tesi che vorrebbe sostenere la posizione naturalista.

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pinocchio1Gli artropodi fossili del “cambriano inferiore” che mostrano degli “occhi eccezionalmente conservati” con “un’ottica evolutivamente avanzata” dovrebbero essere una rivelazione per gli evoluzionisti, invece ricorrono a tessere un racconto.

Di  David Catchpoole

 

Articolo tradotto con permesso da www.creation.com

 Articolo originale http://creation.com/telling-tales-how-evolutionists-spin-their-story

 

Tradotto da Eleonora Battezzato per AISO (www.origini.info)

L’ottica moderna degli artropodi trovati fossilizzati nelle rocce di scisto nel sud dell’Australia, risalenti al Cambriano Inferiore, sono in linea con il racconto della Bibbia per quanto riguarda l’esistenza di un Designer (Genesi 1, Romani 1:20). Il fatto che questi occhi fossilizzati siano così ben preservati combacia con la rapida sepoltura che ci si aspetterebbe come eredità dell’alluvione catastrofica dei tempi di Noè (Genesi 6-9). Ma la tessitura di un racconto su questi fossili da parte degli evoluzionisti, nel tentativo di cercare di salvarli come prova di una teoria evoluzionistica è sia sfacciatamente ingannevole che ammirevolmente creativa.  

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Darwin nel suo libro “L’origine della specie” capí che se ci fosse veramente una forte somiglianza delle diverse specie a livello embriologico, si potrebbe usare questo fatto come evidenza di un antenato comune (da cui si trae la “biogenetic law”, ovvero il processo per il quale dall’ontogenesi si vede la filogenesi). Ció che ha fatto credere a Darwin che questa fosse effettivamente un’evidenza fu il fatto che pensasse che ci fossero forti somiglianze embriologiche tra le piú diverse specie che appartengono alla stessa classe, che nel corso dello sviluppo (embriologico) si differenziano fino ad arrivare alla struttura specifica della specie in questione. Darwin consideró questa ” evidenza” la piú convincente di tutte, perché ci fa capire chi fu l’antenato comune, come sembró e come si diversificó.

Darwin peró, non avendo mai studiato embriologia, basó le sue conclusioni sugli studi del professor Haeckel.

L'intero articolo https://antidarwin.wordpress.com/2014/11/25/lembriologia-comparata/

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