Viviamo nell’era digitale. E’ ormai veramente difficile, se non impossibile, trovare un qualunque processo che non venga in qualche modo gestito, controllato, amministrato o migliorato attraverso l’utilizzo di un computer e di un programma informatico, di un database o di una qualunque applicazione “software”.

In questi contesti, il programmatore e l’operatore di sistemi, database o applicativi informatici, hanno quasi sempre una croce e delizia con cui convivere: quello che in gergo viene spesso definito “il record”.

Non si intende in questo caso il primato ottenuto da un atleta in una specialità – quindi nemmeno una possibile volontà di realizzare la migliore prestazione con un computer – ma dell’unità base di un archivio informatico.

Il record è molto semplicemente un insieme di informazioni, più o meno complesse e ampie, strutturata in uno o più campi.

Per esemplificare, in un insieme che chiameremo “persone”, costituito da svariati record, il singolo record potrebbe contenere per esempio due campi, il campo “nome” ed il campo “cognome”, ma anche i campi “sesso” e “data di nascita”.

Di solito i record possono rappresentare un “incubo” per gli addetti ai lavori e non solo per il fatto che possono contenere informazioni importanti, cosa che di per se può bastare a creare apprensioni quando è a rischio la loro integrità: la condizione che crea grattacapi – ma anche soddisfazioni – a chi ci ha a che fare è a volte la semplice condizione di “variabilità” di questi record.

Per fare un altro esempio, infatti, se il record in questione riguardasse l’ammontare del nostro conto in banca, questo potrebbe subire molto spesso delle variazioni, le quali, cosa ancora più complicata, andrebbero salvate o arricchite da ulteriori dati, al fine di poter disporre di altre informazioni di ritorno, come la quantità di variazione, il momento in cui si è verificata, il motivo e tante altre informazioni.

Quando aggiungiamo un record simile ad uno precedente ma con una variazione nel suo contenuto, spesso viene fatto ricorso ad un’informazione codificata, piuttosto semplice, che ci permette di organizzare ed interpretare le varie informazioni – già presenti o potenzialmente associabili – legate a questi record: lo “stato”.

Leggi l'intero articolo dal sito di Evoluzione Scientifica http://evoluzionescientifica.altervista.org/il-record-informatico-e-la-produzione-delle-proteine-cellulari-parte-prima/

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