Il sistema cardiocircolatorio, per mantenere al meglio il flusso ematico in tutto il corpo per fornire le sostanze necessarie alla sopravvivenza delle cellule, deve mantenere la pressione arteriosa entro dei precisi parametri che sono60/90 -80/140. mm.di HG ; al di sotto di 90/60 si ha l'ipotensione arteriosa, cioè il sangue non riesce ad avere un flusso adeguato a nutrire gli organi essenziali alla vita, soprattutto il cervello.

Abbiamo anche visto in un precedente articolo che la MAP, che è la pressione arteriosa media che sta tra la massima e la minima non deve scendere al di sotto di 50 mm. di HG ,pena la perdita di coscienza in posizione eretta per sofferenza cerebrale. Abbiamo anche visto che la pressione arteriosa viene mantenuta dalla forza sistolica del cuore, dalla quantità di sangue circolante e dalle resistenze arteriolari. Tutte le condizioni che influiscono su questi 3 fattori determinano ipotensione  arteriosa. Anzitutto ci sono malattie nervose ,come la sclerosi multipla, il m.di Parkinson o altre affezioni che determinano un deterioramento del sistema barocettore di controllo della pressione nel passaggio dalla posizione supina alla posizione eretta: si ha cosi' l'ipotensione ortostatica :il malato ha frequenti lipotimie(perdita di coscienza;)se la pressione arteriosa dipende anche dalla forza sistolica del cuore  tutte le condizioni che diminuiscono questa forza come infarto esteso miocardico, scompenso cardiaco ,rottura di una valvola, aritmie gravi ,sia bradicardiche che tachicardiche provocano anche una grave ipotensione arteriosa ,il cosiddetto shock cardiogeno. Un'altra causa di grave ipotensione è la perdita di notevole quantità di liquido dal circolo ematico ,come avviene in caso di emorragie  massicce, o perdite di liquidi per ipoidratazione o vomiti o diarree di entità notevole: si ha in questi casi lo shock ipovolemico. La terza causa che mantiene la pressione arteriosa è la vasocosocostrizione  periferica di piccoli vasi: ci sono alcune malattie che provocano una dilatazione massiccia dei vasellini  periferici con passaggio di una grande quantità di sangue nelle arteriole e conseguente passaggio di liquidi dall'interno dei vasi all'esterno: si ha il cosiddetto schock distributivo :avviene in caso di grave infezione batterica, la cosiddetta setticemia, e la conseguente reazione massiccia del sistema immunitario che rilascia sostanze vasoattive vasodilatatrici; si ha cosi' lo schock settico e lo schock anafilattico che può condurre a morte per gravissima ipotensione. Tutti questi casi patologici dimostrano senza ombra di dubbio che la pressione arteriosa ,per stare nei parametri che consentano l'equilibrio vitale del corpo ha bisogno di molti fattori: cardiaci, ematici e vascolari. Sin dall'inizio della storia dell'umanità questi fattori devono aver funzionato in modo ottimale ,per consentire all'uomo di sopravvivere combattendo le leggi della natura come la forza di gravità, la legge d'inerzia e la legge dell'attrito: se anche uno solo di questi fattori fossero stati assenti o gravemente deficitari l'uomo non avrebbe potuto sopravvivere: sarebbe stato sempre stanco ,costretto in posizione supina, affetto da frequenti svenimenti che avrebbero reso la vita impossibile od estremamente difficoltosa; sin dall'inizio il funzionamento della pressione arteriosa doveva essere ottimale: io sono medico e ho conoscenza soprattutto  di come funziona il corpo umano,ma anche i veterinari sapranno sicuramente che anche negli altri animali i fattori che regolano la pressione nelle varie specie dovevano essere ottimali sin dall'inizio della storia della specie, pena la loro estinzione immediata. Gli evoluzionisti darwiniani credono invece che tutto è iniziato con piccoli passi ,ma questo è un grave errore ,tutto doveva funzionare bene sin dall'inizio e questo funzionamento ottimale solo una intelligenza poteva crearlo. E' estremamente improbabile, anzi impossibile che sia stato il caso. La prossima volta cercherò di spiegare che non solo l'ipotensione ,ma anche l'ipertensione provoca gravi danni.

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