Il glucosio è il principale produttore di energia per il corpo ,al pari della benzina per l'automobile. Come abbiamo visto parlando della digestione il glucosio normalmente non viene assunto come tale, ma immagazzinato in molecole più complesse che sono i carboidrati e che vengono poi scissi in glucosio da enzimi specifici. Quando lo stomaco è vuoto, sensori presenti nelle pareti gastriche avvertono il centro della fame situato nel cervello che è necessario mangiare.

Organi come il cervello utilizzano subito questo carboidrato, per le necessità energetiche delle cellule. Ma il glucosio normalmente è assorbito dal corpo in eccesso rispetto alle immediate esigenze energetiche, ed avviene allora che il glucosio, giunto al fegato, viene immagazzinato sotto forma di glicogeno, un carboidrato complesso formato da molte molecole di glucosio unite insieme. La maggior parte del glicogeno è presente nel fegato, ma una parte minore è presente nei muscoli, nel rene e in altri organi. Quando tutti gli organi sono pieni di glicogeno, l'ulteriore eccesso di glucosio viene trasformato dal metabolismo in grasso, senza limiti apparenti. I tessuti poi possono utilizzare questa energia immagazzinata, durante il digiuno, durante un esercizio fisico, e durante la notte. Il cervello è un organo che non può immagazzinare glucosio e deve attingere il glucosio direttamente dal sangue, per le sue necessità metaboliche che sono molto intense, notte e giorno. Il fegato può immagazzinare glucosio per le necessità del corpo per circa 24 ore, se poi non ottiene altro glucosio può trasformare il glucosio in grassi e anche in proteine, per mezzo del metabolismo. Ma ,come ho già detto, è il cervello che ha una necessità continua di glucosio perchè deve sempre lavorare, per assicurare la respirazione, la  circolazione, deve tenerci svegli, deve monitorare sempre quello che avviene  dentro di noi e fuori di noi. Tra i pasti il livello di glucosio nel sangue oscilla normalmente tra 70 e 90 U. (una unità è equivalente a un mg.per dl. di sangue). Quando il glucosio scende sulle 70 U, il centro della fame ci avverte che dobbiamo mangiare. Se la glicemia scende sotto le 50 U. si avvertono i primi sintomi di malfunzionamento del cervello  come debolezza e vertigini e problemi di concentrazione. Se la glicemia scende sotto le 40 U si avverte turbe del linguaggio e stato confusionale. Sotto le 30 U, si hanno convulsioni e sotto 20 U si ha la morte cerebrale certa. Quindi ,essendo molto importante per la sopravvivenza il livello di glucosio nel sangue, il corpo deve essere in grado di prendere il controllo di questo parametro. E questo controllo è preso da una ghiandola esocrina, il pancreas che abbiamo visto secernere enzimi digestivi. Ma il pancreas funziona anche come ghiandola endocrina. Disseminate in tutta la ghiandola esistono grumi di cellule chiamate isole di Langherans. Queste cellule sono glucosensori cioè posseggono nella loro membrana dei ricettori che rilevano la presenza e la quantità di glucosio nel sangue. Le isole di Langherans sono composte da due tipi di cellule, le cellule beta e le cellule alfa. Le cellule beta, appena rilevano con i loro recettori un eccesso di glucosio nel sangue dopo un pasto, secernono e rilasciano un ormone chiamato insulina che è un polipeptide formato da 51 aminoacidi uniti in  un ordine specifico: l'insulina, una volta entrata nel sangue arriva presso i suoi organi bersaglio che sono essenzialmente il fegato e i muscoli, dove si lega a dei recettori specifici per l'insulina e legandosi ad essi da come un ordine: l'eccesso di glucosio va memorizzato e conservato sotto forma di glicogeno, per le evenienze in cui ci sarà necessità di glucosio; inoltre l'insulina crea la formazione dei grassi dagli acidi grassi e le proteine a partire dagli aminoacidi; l'insulina è quindi chiamato ormone anabolizzante. Quando c'è invece carenza di glucosio, quando cioè il glucosio scende sotto le 70 U., i recettori delle cellule alfa captano questa carenza di glucosio e sono indotte a secernere e rilasciare un altro ormone chiamato glucagone che è anch'esso un polipeptide composto da 29 aminoacidi; il glucagone viaggia nel sangue, si lega anch'esso a dei recettori specifici del fegato e dà l'ordine :rilasciate il glucosio dalle riserve per poterlo utilizzare. Il glugacone è un ormone catabolizzante che scinde il glucosio dal glicogeno, scinde gli acidi grassi dai grassi e scinde gli aminoacidi dalle proteine. La quantità di glucosio presente sempre nel sangue ad ogni ora ed ad ogni minuto, si basa dall'equilibrio sempre presente tra insulina e glucagone. L'insulina dice al corpo ":immagazzina energia di riserva"; il glucagone dice invece al corpo": consuma l'energia di riserva". Essendo l'insulina e il glucagone dei polipeptidi con una disposizione specifica degli aminoacidi, non possono essersi formati percaso: la probabilità che il caso abbia formato la disposizione specifica degli aminoacidi per l'insulina è di 1su 10>66 e per il glucacone è di 1 su 10 >38:Sono numeri enormi con una probabilità che si siano formati per caso inesistente, per non parlare poi che per il loro funzionamento sono necessari i recettori specifici che sono anch'essi proteine. Deve esistere quindi una mente dietro tutto questo, ed infatti gli scienziati hanno cercato di capire da dove è venuta l'informazione per creare simili molecole ed è questa curiosità che ha spinto gli studiosi a scoprire la molecola del DNA che è la centrale di tutta l'informazione. Ma i biologi evoluzionisti dicono che anche il DNA ha subito un processo di evoluzione nel tempo ma l'evoluzione che essi ipotizzano è quella darwiniana   ma questo tipo di evoluzione è cieca e non ha obiettivi: gli obiettivi li ha solo una mente! L'organismo sembra proprio sapere quello che sta facendo coinvolgendo l'insulina e il glucagone nel controllo della glicemia. La prossima volta vedremo cosa succede quando il controllo della glicemia non funziona e il glucosio si alza troppo nel sangue.

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