Se si visita un museo di storia naturale e si vedono degli scheletri umani a quelli di altri animali, il visitatore in genere deduce, influenzato dalle teorie darwiniane, che lo sviluppo della vita fino all’uomo sia stato casuale. Se il visitatore va in un museo della scienza e della tecnica e vede l’evoluzione delle automobili o delle altre tecnologie nel tempo, fa una lode all’ingegno degli ingegneri e dei costruttori: non penso certo che questi progressi  siano avvenuti per caso.

Ma per capire che la vita  è stata progettata non la si deve vedere  come appare, ma come funziona. Oggi inizio a parlare delle funzioni che il calcio ha nell’organismo, iniziando dallo scheletro, le funzioni del calcio sono un esempio di grande progettazione. Il calcio è un elemento chimico che è di vitale importanza per la vita: senza di esso l’organismo muore. Noi dobbiamo mangiare sostanze che hanno moto calcio, per avere le ossa forti. Il sistema digestivo porta il calcio nel corpo e lo mette nel sangue un modo che possa essere utilizzato soprattutto per costruire  lo scheletro. Ma il calcio ha soprattutto altre funzioni importanti nell’organismo:  nella coagulazione, nella contrazione cardiaca e muscolare, nella funzione dei nervi e delle ghiandole. Senza la capacità del corpo di controllare la quantità di calcio in ogni singolo distretto, la vita come la conosciamo sarebbe impossibile. Il controllo è la chiave della vita. Ma come lo fa? Guardiamo prima la struttura molecolare delle ossa. Lo scheletro umano è fatto di oltre duecento ossa: esiste un teschio, due clavicole, ventiquattro costole, lo sterno, le ossa del bacino, gli arti superiori ed inferiori, la colonna vertebrale. Le ossa proteggono molti organi importanti come il cervello, il cuore e i polmoni, le vertebre proteggono il midollo spinale. Le ossa contengono anche il tessuto midollare osseo che produce le cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianche e piastrine. Le ossa sono anche i supporti in cui sono attaccati i muscoli e i tendini. Questo ci permette di muoverci, di respirare e manipolare le cose. Ci sono molte articolazioni nel corpo in cui più ossa si uniscono e possono essere spostate in più direzioni dalla contrazione muscolare. Quando poi l’estremità di un osso incontra l’altra esiste un tessuto specializzato chiamato cartilagine che agisce come un ammortizzatore per attutire gli urti e ridurre l’attrito all’interno dell’articolazione.  La parte superiore del corpo ha le spalle, gomiti e polsi, la parte inferiore ha i fianchi, ginocchia, caviglie e le articolazioni dei piedi. Ci sono articolazioni tra le vertebre e le costole e c’è un’articolazione tra la mandibola e il cranio che consente di aprire la bocca per mangiare e respirare. L’osso è un tessuto connettivo specializzato formato da cellule contenenti materiale organico e minerale. Ci sono essenzialmente due tipi di cellule coinvolte nella formazione, la crescita e turnover dell’osso. Esistono in primo luogo gli osteoblasti , che stabiliscono una rete organica, il tessuto osteoide, costituito da proteine. L’osteoblasto poi mineralizza il tessuto osteoide depositando cristalli di calcio: è il calcio che dà la consistenza e la forza di resistenza dell’ osso ai traumi e fa si che non ci rompiamo come vetro. L’altra cellula dell’osso è l’osteoclasta che fa l’inverso dell’osteoblasto, cioè rimuove i cristalli di calcio dall’osso e anche il tessuto ostoide. L’osso, pure essendo rigido, possiede un metabolismo molto dinamico. L’osso subisce continuamente un processo chiamato  rimodellamento: gli osteoblasti lo ricostruiscono. Ogni anno questo processo  rimodella dal 5al 20% della massa ossea totale ogni anno. Il rimodellamento dell’osso è pensato per consentire allo scheletro di adattarsi ai cambiamenti nella vita e alle sollecitazioni meccaniche per le attività multidirezionali di movimento che avvengono ogni giorno.  Una persona che fa vita sedentaria o e costretta a letto per molto tempo perde una quota significativa di massa ossea. Gli astronauti nello spazio, in assenza di gravità, perdono massa ossea, se non fanno esercizi di allenamento. La scienza medica ha pero’ ancora una conoscenza molto limitata dei fattori di controllo di queste dinamiche. Il 99% del calcio nel nostro corpo si trova nelle ossa e si trova in forma cristallina come idrossiapatite di calcio. Questo calcio all’interno dei cristalli non è disponibile per il resto del corpo. Il restante 1% del calcio viene sciolto come fosfato di calcio nel fluido che circonda le cellule ossee:  il fluido in cui è sciolto il calcio è a contatto diretto con i capillari e quindi con la circolazione del sangue. Da questo fluido contenente fosfato di calcio gli osteoblasti prendono il calcio che serve alle ossa e lo trasformano in cristalli di idrossi apatite: gli osteoclasti prendono questi cristalli e li trasformano di nuovo in fosfato di calcio immettendolo  di nuovo nel fluido esterno alle cellule. In conclusione si puo’ dire che le ossa, a causa di questo turnover, sono il serbatoio del calcio per tutto il corpo. Ancora una volta un progetto intelligente e non il frutto del caso.

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