Darwin nel suo libro “L’origine della specie” capí che se ci fosse veramente una forte somiglianza delle diverse specie a livello embriologico, si potrebbe usare questo fatto come evidenza di un antenato comune (da cui si trae la “biogenetic law”, ovvero il processo per il quale dall’ontogenesi si vede la filogenesi). Ció che ha fatto credere a Darwin che questa fosse effettivamente un’evidenza fu il fatto che pensasse che ci fossero forti somiglianze embriologiche tra le piú diverse specie che appartengono alla stessa classe, che nel corso dello sviluppo (embriologico) si differenziano fino ad arrivare alla struttura specifica della specie in questione. Darwin consideró questa ” evidenza” la piú convincente di tutte, perché ci fa capire chi fu l’antenato comune, come sembró e come si diversificó.

 

Darwin peró, non avendo mai studiato embriologia, basó le sue conclusioni sugli studi del professor Haeckel.

Haeckel fece moltissimi disegni, ma il piú famoso e presente nei libri di testo é quello degli embrioni dei vertebrati. Questo disegno cerca di dimostrare come questi vertebrati nelle primissime fasi dello sviluppo embriologico siano simili se non quasi uguali, per poi differenziarsi col procedere dello sviluppo embriologico. Ecco il suo disegno:

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Cosa dire. Rigettare questa evidenza é ben piú semplice che rigettare altre cosiddette evidenze quali omologia anatomica e molecolare, in quanto non si dubita della realtá delle strutture omologiche, ma solo dell’interpretazione che si deve avere nei confronti di questo fatto. Quando invece parliamo di embriologia comparata la critica é molto piú semplice: non c’é alcuna similitudine tra le classi vertebrate, i disegni infatti sono falsi.

Tutto torna, ecco perché i libri di testo non mettono mai delle foto, ma dei disegni dell’800.

La scoperta del fatto che i disegni fossero falsi non é nuova, anzi, é ormai da circa 100 anni che i biologi sanno di questa deliberata menzogna.

Haeckel, oltre ad aver falsificato la realtá, ha detto di aver preso la prima fase embrionale, quando invece ha preso quella intermedia. Questo punto è fondamentale perché assumendo la filogenesi ci si aspetterebbe che la fase meno sviluppata sia quella in cui si possono trovare le caratteristiche dell’antenato comune, avendo presumibilmente tutti gli embrioni di forma pressoché uguale. Quindi la prima critica é quella che non ha preso in considerazione la prima fase, quella appunto piú significativa, che ci permetterebbe di capire se è vero che durante lo sviluppo embriologico ci sia realmente una graduale differenzazione tra le classi dei vertebrati.

Una seconda critica è quella che consiste nel sottolineare che Haeckel comparó solo 5 classi di embrioni vertebrati, quando invece le classi sono 7.

Queste due considerazioni non sono niente in confronto a ció che le foto riusciranno a dire.

Passiamo adesso a criticare in modo dettagliato l’embriologia comparata: non c’è nessun motivo per credere che la legge biogenetica o la teoria della ricapitolazione sia vera, l’embriologo del ‘900 Walter Gartand infatti disse che le fasi ontogeniche non hanno la minima evidenza di caratteristiche adulte dei loro antenati comuni. La teoria di Haeckel (che l’ontogenesi dimostri la filogenesi) non ha senso, infatti, l’ontogenesi proverebbe la filogenesi solo se assumi giá che una transizione sia avvenuta, ma in questo caso si cade in un ragionamento circolare, assumendo come vero una cosa che tu vuoi provare, usando un’evidenza che é tale solo se assumi giá l’antenato comune e la sua transizione. Per chi non fosse famigliare con i termini, per ontogenesi si intende lo sviluppo embriologico, e più in generale della vita, di un determinato individuo, per filogenesi si intende l’intero passato evolutivo della specie dell’individuo in questione.

Inoltre, come dice Garstang, giá dalle prime  fasi troviamo differenze fondamentali a livello anatomico nell’embrione tra le diverse classi, previsione certamente non darwinista.

Per far si che l’embriologia comparata sia una prova dell’evoluzione, come minimo devi dimostrare che: 1) le prime fasi si assomiglino di piú rispetto alle fasi successive e 2) lo sviluppo embrionale passi tra le forme adulte, o che almeno si avvicinino/ ricordino la loro morfologia con lo sviluppo embrionale, passando per tutte transizioni avvenute nel tempo dei loro antenati transizionali adulti, come ammette lo stesso Darwin, con la difesa della teoria della ricapitolazione.

Se anche solo uno di questi due punti non venisse confermato, allora la teoria di Haeckel sarebbe falsa. Oggi sappiamo che entrambe le condizioni per far si che la teoria sia vera non vengono soddisfatte.

Passiamo al punto centrale: i suoi falsi disegni. Come dice lo storico Jane Oppenheimer, la vena artistica di Haeckel cambió cosa vide con cosa avrebbe voluto vedere.

Indipendentemente dal fatto che Haeckel non ammise mai la sua menzogna, possiamo oggettivamente constatare che non rappresentó la classe vertebrata degli agnati e condroitti, indiscutibilmente troppo diversi per falsificare dei disegni. Possiamo vedere che per la classe degli anfibi scelse la salamandra e non la rana, perché anche quest’ultima non rientrava negli schemi maliziosi di Haeckel. Infine metá dei suoi disegni sono su mammiferi, tutti di un unico ordine, quello dei placentali, altri ordini, quali ” egg-layang monotremes” e “puonch- brooding marsupials” sono omessi.

Detto questo possiamo dire che Haeckel partí col presupposto di provare la sua idea, scartando ogni animale che non rientrava nel suo schema, oltre ovviamente al fatto che modifico quelli che comunque inserí. Questo inganno fu riconosciuto dall’embriologo brittannico Richardson che disse: ” Le famose immagini sono inaccurate e ingannevoli”. Egli scoprí anche che i disegni raffiguravano tutti gli embrioni alla stessa dimensione, quando sappiamo che invece hanno una grande variazione di dimensione, che va da 1 millimetro a ben 10 millimetri.

Questa immagine compara la vera forma degli embrioni con quelli di Haeckel:

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Come potete vedere, la falsitá di Haeckel non ha limiti, come d’altronde afferma anche il fervente evoluzionista Stephen Jay Gould.

Ma non é tutto! La teoria della ricapitolazione, assieme alla filogenesi darwinista, prevede che nella prima fase di sviluppo gli embrioni si assomiglino di piú che nella seconda, nella terza, nella quarta e infine nella quinta.

Ma quello che vediamo nei disegni di Heckel sono solo gli embrioni della quinta fase. Perché? Perché gli embrioni delle fasi precedenti non hanno la benchè minima somiglianza, come si puó vedere da questa immagine:

f";color:#6A6C6E'>Darwin peró, non avendo mai studiato embriologia, basó le sue conclusioni sugli studi del professor Haeckel.

Haeckel fece moltissimi disegni, ma il piú famoso e presente nei libri di testo é quello degli embrioni dei vertebrati. Questo disegno cerca di dimostrare come questi vertebrati nelle primissime fasi dello sviluppo embriologico siano simili se non quasi uguali, per poi differenziarsi col procedere dello sviluppo embriologico. Ecco il suo disegno:

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1°a fase=  Uovo fertilizzato

2°fase= Inizio del “cleavage” (fenditura)

3°fase= Fine del “cleavage”

4°fase= Gastrulazione

5°fase= La fase che Haeckel chiama “prima fase”

(la 5° fase a sua volta può essere suddivisa in tre fasi)

Quest’ultimo fatto é forse il piú importante, anche se nella 5a fase gli embrioni fossero letteralmente identici (cosa che in ogni caso non é),  ma nelle fase precedenti completamente diversi, non si proverebbe l’evoluzione in quanto non rispecchierebbe la previsione darwinista citata sopra nel punto 1.

Le diversitá embriologiche trovate prima fase (fertillized egg), nella seconda (start of cleavage), nella terza (end of cleavage) e nella quarta (gastrulation) fase, sono inspiegabili e contraddittori secondo la previsione di un antenato comune, che si aspetterebbe una forte uguaglianza sino al cleavage, per poi differenziarsi ancor di più.

Il fatto che nella quinta fase ci siano alcune sottili differenze è un paradosso a cui gli evoluzionisti non sanno rispondere, infatti se proprio si vuole usare la somiglianza come evidenza, questa sarebbe dovuta apparire nella prima fase.  Ecco l’immagine del paradosso:

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Alcuni evoluzionisti rispondono sostenendo che sin da subito l’embrione iniziò a differenziarsi ed è per questo che non troviamo uguaglianze, a questo punto si vede come l’embriologia non venga più usata come evidenza, ma anzi come fenomeno da spiegare con speculazioni, in quanto contraddice la previsione darwinista di una progressiva diversificazione a livello embriologico.

Inutile spiegare perché anche il punto 2 (la seconda condizione necessaria per usare l’embriologia comparata come evidenza del darwinismo) non venga verificato dai disegni: semplicemente non si vede ciò gli evoluzionisti si sarebbero aspettati. La teoria della ricapitolazione è quindi sbagliata.

I biologi ed embriologi che erano sin da subito a conoscenza delle menzogne di Haeckel, sono moltissimi, eccone alcuni: l’embriologo Sedgwick che nel 1894 espose le sue critiche; William Ballard; Erich Blechschmidt; Richard Elinson…

Sono anche tante le correzioni dei libri di testo, che, dopo aver conosciuto la realtà dei fatti, hanno tolto dalle loro imprecise pagine l’embriologia come evidenza del darwinismo.

Lo scienziato Jonathan Wells cita molti libri che si sono pubblicamente scusati per non aver verificato prima della pubblicazione la veridicità dei disegni.

Fotografia di Michael Richardson (Anatomy and Embryology 196(1997):91-106

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