Prove ulteriori che l’Australopiteco sia una scimmia estinta

Di Michael J. Oard

Articolo tradotto con permesso da www.creation.com

Articolo originale http://creation.com/more-evidence-australopithecus-an-extinct-ape

Tradotto da Daniel Fantasia per AISO (www.origini.info)

Australopithecus

 

 

 

 

L’Australopiteco è stato acclamato essere l’anello mancante chiave tra l’uomo e le scimmie sin dagli anni ’20, nonostante una grande quantità di dati mostrino che esso sia una scimmia unica ed estinta.(1)(2) Sir Solly Zuckerman, un anatomista britannico, scoprì che solo pochissimi scienziati accettavano l’idea che l’Australopiteco non fosse l’anello mancante. Nonostante l’aggiunta di tante nuove “specie”, l’Australopitecoè ancora inserito all’interno dello schema che illustra la supposta evoluzione umana.(3)

Le prove che l’Australopiteco sia una scimmia montano

Esiste una prova morfologica che Lucy camminasse sulle nocche, come le scimmie odierne.

Sono state raccolte sempre più prove sul fatto che l’Australopiteco non sia niente di più che una scimmia estinta. E’ stato affermato che A. afarensis (la specie di cui il famoso esemplare fossile di Lucy fa parte) camminasse eretto, ma ci sono prove morfologiche che Lucy camminasse sulle nocche, come le scimmie odierne.(4)(5) Lucy inoltre possedeva il cervello, la mascella, gli arti e le orecchie interne di una scimmia.(6) Un’analisi recente dei denti di un A. bahrelghazali ha rivelato che questa “specie” si nutrisse principalmente di erbe e carici, un tipo di pianta con fiori,(7) il che indica che questa fosse più una dieta animale e non una che evolvesse verso una dieta umana. Altri hanno trovato prove che A. afarensis, così come l’Ardipithecus Ramidus, sia una scimmia.(8)

Lucy era un’arrampicatrice

L’idea che Lucy camminasse eretta e stesse per diventare umana ha subito ancora un altro colpo. E’ stata recentemente scoperta la scapola di un nuovo A. afarensis e la scapola di questa scimmia mostrò che Lucy si arrampicava sugli alberi.(9) Nonostante il campione provenisse da un esemplare giovane, i risultati possono essere applicati anche agli adulti. Alcuni hanno argomentato che la scapola assomigliasse a quella di una scimmia perché Lucy era piccola, ma un nuovo risultato afferma che questo fosse causato dal fatto che Lucy abitasse realmente sugli alberi.(10)

Questa scoperta ha indotto i paleoantropologhi a riclassificare Lucy al di fuori dell’”albero genealogico umano”? La risposta è no. Hanno semplicemente affermato che Lucy camminasse eretta ed allo stesso tempo abitasse sugli alberi, oppure che la capacità di arrampicarsi sugli alberi fosse una rimanenza evoluzionistica che rimase per un tempo fino a quando l’evoluzione di Lucy non le permise di camminare sul terreno.(11) Un articolo con una prospettiva di accompagnamento su questa ricerca riportata sulla rivista Science conclude:

“Le ossa della spalla di un esemplare di Australopiteco giovane assomigliano a quelle delle scimmie odierne, suggerendo che l’arrampicata sugli alberi continuò ad essere importante per questi primi antenati umani bipedi.”(12)

Così, sembra che l’Australopiteco, specialmente l’A. afarensis, rimarrà l’anello mancante nonostante le sue caratteristiche assomigliano quasi all'unanimità alla scimmia, incluse le capacità di camminare sulle nocche e di arrampicarsi sugli alberi. Altrimenti gli evoluzionisti sarebbero lasciati con un grande vuoto intellettuale nel loro paradigma, e sono sicuro che questo sarebbe molto sgradevole. Le parole del Sir Solly Zuckerman suonano ancora vere:

“Viene attribuito ancora così molto fascino al tema dell’anello mancante, e alla relazione dell’uomo con il mondo animale, che potrebbe essere sempre molto difficile esorcizzare dallo studio comparativo sui primati, vivi e fossili, quel tipo di miti che l’occhio nudo è capace di evocare da un pozzo dei desideri.”(13)

Riferimenti e note

(1) Zuckerman, S., Beyond the Ivory Tower: The Frontiers of Public and Private Science, Taplinger Publishing Company, New York, 1970.

(2) Oxnard, C.E., Uniqueness and Diversity in Human Evolution: Morphometric Studies of Australopithecines, University of Chicago Press, Chicago, IL, 1975.

(3) Catt, J.A. and Maslin, M.A., The prehistoric human time scale; in: Gradstein, F.M., Ogg, J.G., Schmitz, M. and Ogg, G. (Eds.), The Geological Time Scale 2012, Elsevier, New York, pp. 1011–1032, 2012.

(4) Richmond, B.G. and Strait, D.S., Evidence that humans evolved from a knuckle-walking ancestor, Nature 404:382–385, 2000; doi:10.1038/35006045.

(5) Oard, M.J., Did Lucy walk upright?, J. Creation 15(2):9–10, 2002; creation.com/lucy.

(6) Wood, B., A precious little bundle, Nature 443:278–280, 2006.

(7) Bower, B., Early hominid had unusual diet: eating grasses, sedges goes back at least 3 million years, Science News 182(12):14, 2012.

(8) Rak, Y., Ginzburg, A. and Geffen, E., Gorilla-like anatomy on Australopithecus afarensis mandibles suggests Au. afarensis link to robust australopiths, Proceedings of the National Academy of Science 104(16):6568–6572, 2007.

(9) Green, D.J. and Alemseged, Z., Australopithecus afarensis scapular ontogeny, function, and the role of climbing in human evolution, Science 338:514–517, 2012.

(10) Green and Alemseged, rif. 9, p. 515.

(11) Bower, B., Fossil puts Lucy’s kind up a tree: contested analysis of shoulder portrays hominid as a climber, Science News 182(11):16, 2012.

(12) Larson, S., Did australopiths climb trees?, Science 338:478, 2012.

(13) Zuckerman, rif. (1), p. 94.

 

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